
Al 23 bisogna però arrivarci con un percorso, non può essere una data-scommessa.
In questa prospettiva il movimento calabrese ha individuata nel 19 dicembre la data per una manifestazione a carattere nazionale e su quella scadenza bisognerà profondere ogni sforzo.
Sulla sponda messinese, però, sarà necessario costruire un serie di iniziative che ci portino fino a quelle calabresi e ci proiettino verso l'avvio dei lavori previsto per gennaio a Messina.
Nel nostro territorio è ovvio che il nesso ponte/dissesto idrogeologico è ormai consolidato.
La richiesta dell'utilizzo delle risorse destinate al ponte ai fini della messa in sicurezza del territorio è un argomento fortissimo, inattaccabile.
E' per quello che si affannano a ripetere ogni giorno, mentendo, che i soldi del ponte non sono utilizzabili per la sicurezza di questa terra.
E' per quello che si sono agitati quando hanno saputo degli incontri tra gli abitanti di Giampilieri e gli attivisti del movimento.
E' per quello che i vari percorsi di iniziative su questo tema, quello della Rete No Ponte, quello della Casamatta, quello del Nolu ed altri è importante che convergano.
Io propongo all'assemblea che si terrà martedì di ragionare sull'ipotesi di una manifestazione a carattere territoriale da tenersi a Faro, nei luoghi che saranno interessati dalle opere collaterali del ponte, nel giorno del primo dicembre, a due mesi dagli eventi tragici che hanno investito la zona sud di Messina e i paesi della Riviera Jonica, e di portare tutti sui nostri abiti la foto di Buzzanca e Lombardo che se la ridono sui luoghi del disastro.
29.10.2009 Luigi sturniolo
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